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RIFLESSATURA

Il manufatto, già cotto per due volte a 960° C, subisce una terza cottura a circa 800° C, ma stavolta in assenza di ossigeno. I fumi della combustione che ne segue vengono assorbiti dagli smalti ancora fusi, e in una reazione di ossidoriduzione i sali minerali presenti nei colori si trasformano, dando luogo a riflessi ed effetti cangianti di grandissimo pregio. La sobrietà dei toni di colore, preziosi e raffinati ma nel rispetto del rigore formale che contraddistingue tutta la nostra ricerca in ceramica, non interferisce con l'essenzialità delle forme che si stagliano nello spazio con profili austeri e netti.

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